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Perchè il trattamento con la Cannabis Medica non è più ampiamente disponibile?

Per molte migliaia di pazienti in tutto il mondo, la cannabis offre potenziale sollievo per una vasta gamma di sintomi medici, sia cronici che acuti. Se avete usato un trattamento a base di cannabis medica, e avete avuto successo, allora naturalmente sarete i suoi più grandi sostenitori, incoraggerete il suo uso e sarete frustrati dal fatto che non abbia maggior supporto tra la comunità medica.  

Ci sono un sacco di storie sulle proprietà terapeutiche della cannabis medica provenienti da fonti apparentemente credibili. Tuttavia, i governi e le autorità mediche sono stati lenti ad accettare il potenziale della cannabis medica, e questo genera frustrazione tra coloro che beneficiano (o che potrebbero beneficiare) del trattamento con la cannabis medica. Le autorità mediche sono percepite come se tirassero per le lunghe circa la sua efficacia, o addirittura accusate di bloccarla.

Se è vero che c’è molta cautela intorno al trattamento con la cannabis medica, in particolare perché la marijuana è molto carica di una dinamica politica, quello che molti non capiscono è il tempo che ci vuole per stabilire un nuovo trattamento medico, cannabis o no. Mentre il lancio del vaccino per il covid è un’eccezione alla regola di alto livello, normalmente tutti i nuovi trattamenti medici devono passare attraverso una lunga procedura di studi clinici e test prima di essere accettati come benefici e sicuri per i pazienti e sicuri da usare per scopi medici. 

Paradise Seeds è coinvolta nel Medical Cannabis Bike Tour dal 2013. Quella che iniziò come una semplice iniziativa per finanziare la ricerca degli scienziati spagnoli sull’uso della cannabis medica per trattare i pazienti affetti da glioblastoma è diventata rapidamente una lezione sulla realtà delle complessità dell’allestimento di una sperimentazione clinica che solo ora – sette anni dopo – è “dietro l’angolo”.

Cosa Succede in uno Studio Clinico sulla Cannabis Medica?

Un recente articolo di ricerca nella rivista ad accesso aperto,Frontiers, è una buona illustrazione del lungo e dettagliato processo che sta dietro alla definizione di una pratica medica “sicura” e della procedura su cui si basa l’evidenza scientifica. Uno studio clinico randomizzato di fase 2 che valuta la tollerabilità di due diverse ratio di cannabis medicinale in pazienti con gliomi di alto grado riporta la ricerca condotta in un ospedale privato del Nuovo Galles del Sud, Australia.

Lo scopo di questo studio clinico sulla cannabis medica, che ha coinvolto 88 partecipanti (con diagnosi di glioma di alto grado ricorrente o inoperabile), era di valutare l’impatto della somministrazione di una singola dose notturna di THC sul benessere e la sicurezza del paziente. Lo studio venne condotto per un periodo di 12 settimane. La dose cominciò con 0.25mL di THC e fu aumentata a 0.3mL – o diminuita a 0.2mL la notte successiva – in base alla funzionalità del paziente dopo aver ricevuto la dose. 

Ogni notte, la dose veniva aumentata o diminuita di 0.05mL a seconda di come il partecipante si sentiva. Lo studio era “in cieco”, cioè i pazienti non sapevano quale dei due estratti di piante intere organiche “standardizzate” a base di olio stavano ricevendo – un rapporto 1:1 o 4:1 di THC : CBD (1:1 THC 4.6mg/ml:CBD 4.8mg/ml e 4:1 THC 15mg/ml:CBD 3.8mg/ml).

Il risultato dello studio fu che, degli 88 pazienti nello studio, l’11% dei 61 partecipanti (che completarono il processo) ebbe una riduzione della malattia, il 34% fu stabile, il 16% ebbe un leggero miglioramento, e il 10% ebbe una malattia progressiva. La conclusione fu: “Questo studio ha dimostrato che una singola dose notturna di cannabis medicinale contenente THC era sicura, non aveva gravi effetti avversi ed era ben tollerata dai pazienti. La cannabis medicinale ha migliorato significativamente il sonno, il benessere funzionale e la qualità della vita”.

Coinvolgendo un ospedale, numerosi professionisti del settore sanitario e assistenziale, medici ricercatori e la fornitura delle dosi “standardizzate” di cannabinoidi (che a loro volta saranno state rigorosamente testate prima di essere approvate per l’uso dalle autorità mediche) il costo di questa sperimentazione sarà stata probabilmente di diverse centinaia di migliaia di dollari.

Perchè gli Studi Clinici sulla Cannabis Medica sono necessari?

Per gli utenti medici ( esterni alla sperimentazione) con esperienza di trattamenti con cannabis medica fatti in casa – come molti di quelli iscritti al Programma di Cannabis Medica di Paradise Seeds – questa conclusione scientifica non è certo una grande notizia. Molti diranno: “è solo la prova di quello che vi abbiamo detto per tutto questo tempo”.  E sì, gli scienziati vi diranno che è proprio questo il punto! Questo è un esempio di studio clinico che ha prodotto un altro fondamento essenziale su cui le terapie a base di cannabis medica possono essere costruite per l’uso da parte di gruppi di pazienti generici. Non accadrà da un giorno all’altro, ma questa è la velocità normale per la sperimentazione e i test di nuovi trattamenti medici.

Sfortunatamente, coloro che ne beneficeranno saranno le future generazioni di malati e per questo motivo il processo di sperimentazione medica può sembrare piuttosto freddo e indifferente, specialmente per i pazienti medici che cercano un trattamento immediato. L’impazienza è quindi naturale, tuttavia lo sviluppo di nuove terapie è sempre guidato da risultati ed è solo con questi che i professionisti medici hanno la fiducia per sostenere qualsiasi affermazione aneddotica.

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