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Ricerca sull'” High” da esercizio fisico e sull'”High” da cannabis

High da cannabis per i corridori? Può esistere una cosa del genere e si possono davvero combinare cannabis e sport? Il vecchio stereotipo dello stoner incollato al divano è stato più volte demolito negli ultimi anni grazie alla ricerca scientifica e al cambiamento degli atteggiamenti culturali. Il fatto che cannabis e sport siano così frequentemente menzionati insieme non è più un vero shock o una sorpresa, quindi diamo un’occhiata alla ricerca sull'” high” da esercizio fisico e sull'”high” da cannabis.

Negli ultimi mesi i risultati di un altro studio scientifico suggeriscono che l'”high del corridore” è in realtà il risultato dell’esercizio fisico che innesca il il sistema endocannabinoide del corpo, producendo un effetto che ha alcune analogie con l’high della cannabis. Tradizionalmente questa sensazione ben documentata veniva attribuita alle endorfine, ma una ricerca condotta nel Regno Unito suggerisce che l’esercizio fisico attiva effettivamente il sistema endocannabinoide del corpo, che regola molte delle funzioni più cruciali dell’organismo, tra cui memoria, emozioni, sonno e controllo del dolore.

“Il nostro studio dimostra chiaramente che l’esercizio fisico aumenta le sostanze di tipo cannabinoide presenti nell’organismo. Il che può avere un impatto positivo su molte condizioni”, afferma la dottoressa Amrita Vijay, della facoltà di medicina dell’Università di Nottingham.

Cannabis e sport

È questo il motivo per cui la stella dell’atletica USA Sha’carri Richardson ha il sorriso sulle labbra?! La velocista dei 100 metri non è stata ammessa in squadra alle Olimpiadi dello scorso anno dopo essere risultata positiva alla cannabis. Tuttavia l’incidente, oltre a mettere in evidenza quanto la marijuana sia diffusa nello sport, ha indotto una richiesta all’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) di rivedere la sua politica di bandire coloro che risultano positivi al test della cannabis.

L’high da esercizio fisico è comunemente noto come “high del corridore”. In realtà si tratta di uno stato più comunemente associato alla corsa su lunga distanza piuttosto che a uno sprint veloce. Il vero, ma raro, “sballo del corridore” è una zona in cui entriamo quando tutto sembra funzionare alla perfezione, quando il tempo si ferma e quando possiamo correre quasi senza sforzo”, dice il maratoneta e giornalista americano Amby Burfot, parlando dell’argomento.

Cannabis ed esercizio fisico

Una delle ripercussioni della legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo è stata la libertà di esprimere un rapporto con la cannabis in modi che prima non si sarebbero potuti immaginare (o almeno non senza scetticismo, leggero orrore o un fiume di battute alla Cheech e Chong). Oggi c’è una cultura crescente dedicata al fitness con la cannabis, in una serie di sport. Si suggerisce che basse dosi di cannabis, consumate in combinazione con l’esercizio fisico, aiutino ad alleviare il dolore, a favorire una maggiore tolleranza fisica e (probabilmente non a caso!) ad aumentare il piacere nell’ esperienza dell’esercizio.

Piuttosto che correre da A a B, stimolati dal bisogno di dare il meglio di sé, cannabis e sport sono più spesso sinonimo di divertimento. La relazione positiva tra esercizio fisico e cannabis è riconosciuta anche nel contesto di recupero post-esercizio, in relazione al rilassamento e alle proprietà antinfiammatorie dei cannabinoidi – il THC, ad esempio, ha una forza antinfiammatoria 20 volte superiore a quella dell’aspirina.

Effetto high da cannabis e da esercizio fisico combinati

Il concetto ” high del corridore” di tipo cannabico viene portato al livello successivo, ovvero al vero e proprio “high del corridore da cannabis”. Questo è un argomento esplorato in un nuovo libro di Josiah Hesse, un corridore e consumatore di erba che si è reso conto della popolarità della cannabis (gli effetti di lunga durata e il metodo di consumo senza fumo rendono gli edibles una scelta popolare) tra gli ultramaratoneti e i maratoneti.

In un’intervista rilasciata a High Times nel 2021, ha detto all’intervistatore: “Ci sono molte cose che spero Runner’s High riesca a fare, come rompere lo stigma sulle persone che fanno uso di cannabis e permettere agli atleti professionisti di essere liberi di usare la cannabis… Ma penso che la cosa numero uno che voglio sottolineare con questo libro è che l’esercizio fisico non deve per forza essere una rottura! Esistono molti tipi di resistenze all’esercizio fisico, sia dal punto di vista fisico che psicologico, e credo che la cannabis abbia il potere di aiutare e cambiare il rapporto delle persone con il proprio corpo e con la pratica dell’esercizio fisico”.

Possiamo sicuramente identificarci con le sue parole. I seguaci di lunga data della storia di Paradise Seeds sapranno che non siamo nuovi alle meraviglie dell’ high da esercizio fisico combinato con l’ high da cannabis! Siamo stati appassionati di cannabis fitness molto prima che diventasse di moda, quando sponsorizzammo e partecipammo al Medical Cannabis Bike Tour, percorrendo 420 km in 3 giorni!

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